M come Morsi
Si morde un pezzo di pane o una fetta di melone, d’estate sul balcone, mentre banchettano su di te le zanzare – tutti dicono che pungono ma puoi dire che anche loro, sì, mordono. Poi c’è quel modo di dire sul cane che si morde la coda, che poi è una cosa che fa per davvero – non solo per modo di dire – ed è anche molto buffo quando gira su stesso, il cane che se abbaia non morde, quindi tu non temere. Freddie Mercury, invece, cantava “another one bites the dust”: mordere la polvere, mangiarla. Che tra tutti i modi di dire sui morsi non è certo il più divertente, perché si riferisce a una sconfitta. Un po’ deriva dalla polvere che ti arriva addosso quando qualcuno durante una corsa ti sorpassa come se fosse Usain Bolt, ma ci si riferisce sempre alle corse metaforiche e ai tantissimi Bolt che nella vita ti passeranno davanti. Un po’ questo modo di dire deriva dalle battaglie cruente che un tempo si consumavano tra uomini a cavallo: roba che se cadevi era finita per davvero in tutto quel caos accecante, asfissiante, polveroso. Sbagliare, cadere, fallire. Sapersi rialzare e prendere a morsi la vita, mangiarla a bocconi grandi, senza scartare nulla, nemmeno i sapori meno gradevoli.
Si dice mordere il freno, mordersi le mani in segno di rammarico, i morsi si possono anche sognare. Se sogni di mordere qualcuno o qualcosa, dice che si tratta di un sentimento represso che non stai affrontando nel modo giusto. Se sogni di mordere del cibo, non è del tutto positivo, a meno che non si tratti di carne, quella porta bene. Se nel sogno ti morde un cane è un segno negativo, presto ti travolgerà la solitudine. Se ti morde un serpente, al contrario di quello che si potrebbe pensare, è un buon segno. Non lo è stato per Cleopatra, che il serpente se l’è andato a cercare e quello sì che è stato un morso come si deve, uno dei morsi più famosi della storia!
I morsi che fanno più paura dopo quelli delle zanzare sono quelli dei vampiri: quelli di Dracula sono i più temuti della letteratura ma nemmeno gli zombi scherzano. Vengono morsi dai ragni i tarantolati, ballano al ritmo di musica aspettando che la cura funzioni, esorcizzi, e nella danza frenetica il delirio svanisca. Un morso di pulce è quello che pensi di parole dette da qualcuno con intento malevolo, ma che non ti colpiscono. Morde la strada il ciclista quando è in salita, a fatica spinge i pedali sollevato sul sellino, non si arrende. Tu gli passi accanto, sei in macchina e pensi a quanto sia bella la comodità, ma un po’ gli invidi quell’intraprendenza, soprattutto la domenica mattina. Morde il freddo in pieno inverno, quando sali sempre più in alto, ti guardi intorno e c’è la bellezza del mordere e la voglia di masticare, la vita e le cose buone che si porta dietro, anche le nuvole. Mordono le parole, tu mordi loro.
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