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19 Settembre 2024

Il Mercato Centrale apre a Melbourne

In occasione del suo decennale Mercato Centrale guarda al futuro e debutta all’estero nel cuore di Melbourne. Con la sua formula distintiva che restituisce centralità agli artigiani del gusto (italiani ma non solo) in un’ideale piazza delle bontà, in cui cibo e cultura si incontrano. Un progetto realizzato in partnership con l’imprenditore australiano Eddie Muto, già proprietario del Gruppo Barman&Larder e noto in Australia per aver lanciato diversi format dell’ospitalità e della ristorazione.

23 botteghe artigiane per oltre 3.500 metri quadrati distribuiti su tre piani nello storico edificio in stile Art Déco del McPherson’s Building opera degli architetti S.P. Calder, Reid e Pearson (1937) al 546 di Collins St. nel fulcro del distretto degli affari della metropoli, per un progetto che punta a rigenerare luoghi e spazi, grazie a un’esperienza sempre nuova e in connessione con il tessuto urbano: 

«La bontà della cucina italiana si fonda sulla tradizione e sull’artigianalità. L’ingrediente chiave è nelle mani di chi raccoglie, produce, impasta, cucina: una combinazione di amore e cura che genera una qualità che definisco “appassionata”» commenta Umberto Montano, presidente e fondatore di Mercato Centrale, che aggiunge: «La manualità, la professionalità e la dedizione che ho riscontrato negli artigiani che hanno aderito al Mercato Centrale Melbourne sono eccezionali e stimolanti. È questo il filo conduttore che lega l’Italia a Melbourne in un progetto che vuole unire cittadini, visitatori, critici e appassionati attraverso l’esperienza del buon cibo. Il Mercato Centrale Melbourne sarà il più grande polo della cucina italiana in Australia. Melbourne, con la sua vivacità culturale e l’interesse per la conoscenza, è senza dubbio la città ideale per lanciare un progetto così ambizioso». 

La squadra degli artigiani
Dal forno alla pasta fresca, dalla frutta e verdura alla mozzarella, dalla pasticceria al pesce, dalla carne al gelato, dal riso al caffè, passando da un ristorante italiano, una pizzeria napoletana, un’enoteca, un cocktail bar e una distilleria: nelle 23 botteghe di Mercato Centrale Melbourne si può scegliere tra prodotti freschi e i piatti preparati direttamente sul posto, tutti frutto delle abilità artigiane di produttori e fornitori che certificano la qualità e genuinità della filiera. 

Al piano terra il forno di Damian Malone utilizza solo farine integrali, ottenute da cereali di provenienza locale e macinati nel suo tradizionale mulino austriaco. la Pasticceria di Alessandro Grillo (pasticcere originario di Torre del Greco, Napoli) e Vincenzo Marino profuma d’Italia con dolci e torte che alla tradizione aggiungono un tocco di modernità. Ideale è l’abbinamento con la miscela di caffè sostenibile alla bottega il caffè di Jerry Lee. L’accoppiata italiana d’eccellenza composta da la pasta fresca di Angelo Sperlinga (ispirato dalla nonna) e la pizza al taglio di Nicolò Conenna (cresciuto nel milanese in una famiglia di origini pugliesi) presenta tutta la magia della cucina tricolore: trasformare pochi, semplici ingredienti in un’esplosione di sapori. Accanto a loro la frutta e la verdura di Biviano e figli è un colorato mix frutta fresca e ortaggi, un omaggio agli oltre 50 anni di esperienza della famiglia Biviano come fruttivendoli (tra i primi a Melbourne). Nikos Chatzopoulos, artigiano de la carne e I salumi, porta in tavola la sua esperienza con lo Josper – un’elegante combinazione di griglia e forno in un’unica soluzione – offrendo una vasta gamma di carni e salumi stagionati in loco. Entrando nel mondo del pesce si trovano i calamari fritti di Paula e Gary Harding, che hanno perfezionato la ricetta originale siciliana tramandata di generazione in generazione dalla nonna di Paula, e il pesce di George Milonas, che porta tutta la sua esperienza e sapere sul pesce fresco direttamente dall’iconico Queen Victoria Market di Melbourne. L’offerta italiana non sarebbe completa senza la mozzarella di Giorgio Linguanti (arrivato in Australia dalla Sicilia nel 2004), realizzata con latte proveniente da allevatori accuratamente selezionati nella regione del Gippsland. La sua ricotta fresca è perfetta per i cannoli di Dario di Clerico, accuratamente preparati con una selezione di ingredienti di stagione per una varietà infinita di sapori. Ultimo ma non meno importante, Alessandro Luppolo, che nella sua bottega il cioccolato invita a un viaggio nel gusto tra le sue tavolette di cioccolato “bean to bar”, realizzate a partire dalla selezione delle fave di cacao. 

Al primo piano il napoletano Valerio Violetti è il cuore pulsante de la pizza napoletana, che porta in ogni sua ricetta una passione iniziata quando, a soli 13 anni, costruì con il padre il suo primo forno a legna. Coppia perfetta (anche nella vita) con la pasta fatta in casa di Annapaola d’Alessio, “sfoglina” di terza generazione (cresciuta a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo), che stupisce con le sue creazioni artigianali come le tagliatelle fatte a mano e i cappellacci ripieni. Per aggiungere all’offerta un classico amato in tutto il mondo, Tim Jordan, Nathan Zammit e Cristian Calderon di lo smash burger hanno deciso di portare in Australia i sapori autentici e il comfort food degli Stati Uniti. Tornando ai sapori italiani, nella bottega il riso Simone Garusi (cresciuto nella campagna vicino a Milano) trasforma l’esperienza del classico risotto con un’offerta completamente priva di glutine, mentre Massimo Falcone (originario dell’Emilia-Romagna) nella bottega la piadina propone un impasto vegan con olio extravergine d’oliva. Per i più golosi, il gelato di Rovena Xeba (bisnonno italiano) è una meraviglia anche per gli occhi grazie allo speciale macchinario che mostra l’intero processo di mantecazione. Dall’altra parte del piano, affacciato su Collins Street, il ristorante di Jerry Kim è la sintesi perfetta di tutti gli ingredienti italiani: tutto è fatto a mano, dal pane a lievitazione naturale alla pasta fresca, mentre il parmigiano e l’olio extravergine di oliva sono accuratamente selezionati per esaltare i sapori di ogni piatto. 

Altrettanto varia è l’offerta sul fronte del beverage. Nella bottega l’enoteca di Mark e Michelle Singarella (marito e moglie di origine italo-australiana) si può scegliere tra vini australiani, neozelandesi, italiani e francesi, oltre a una selezione di prodotti biologici locali. Unica nel suo genere è la distilleria di Michael Hickinbotham e Graham Jonas, dove creare liquori personalizzati da portare a casa. Infine, il cocktail bar propone un ampio menu di drink e bevande analcoliche preparate con cura da barman professionisti in un accogliente ambiente lounge.  

Al secondo piano, lo spazio fare ospita l’area dedicata agli eventi gratuiti e alle masterclass organizzate dagli artigiani, costruendo quel palinsesto di eventi che fa di ogni Mercato Centrale un luogo di aggregazione e condivisione.

Contando su uno staff di oltre 400 addetti, il Mercato Centrale Melbourne è aperto tutti i giorni: domenica-giovedì dalle 7 alle 22, venerdì e sabato dalle 7 a mezzanotte. Con oltre 800 posti a sedere la location può ospitare fino a 3.000 persone – www.mercatocentrale.com.au 

Il progetto architettonico
La rigenerazione degli spazi è caratteristica fondante del format Mercato Centrale e anche per Melbourne non poteva essere diversamente. Il progetto architettonico – come per il Mercato Centrale Milano affidato a TA (Torsello Architettura), studio di architettura di Venezia che raccoglie l’esperienza maturata dall’architetto Alberto Torsello nei settori della progettazione, del restauro e dell’interior design – trae ispirazione proprio dalla funzione ordinaria dell’edificio nato come magazzino di utensileria in ferro e oggi bene culturale. Mentre l’uso estensivo dell’acciaio è funzionale alla sua natura di magazzino, il cemento grezzo delle colonne, le vetrate originali e il pavimento in legno del primo piano rimangono come testimonianza diretta della personalità e della storia dell’edificio. L’elemento architettonico principale è la scala centrale, che apre un ampio passaggio tra il piano terra e il primo piano, consentendo un flusso continuo di luce e modellando una nuova percezione lineare dello spazio attraverso connessioni verticali e orizzontali. 

Il brand
Anche per la sede di Collins Street, il sistema di comunicazione dialoga perfettamente con l’architettura e si distingue per il linguaggio grafico ed i segni che caratterizzano da sempre la personalità del brand. Il sistema di comunicazione, curato da Almagreal, agenzia di branding strategico e creativo con sede a Firenze e guidata da Giulia Reali, mira a sottolineare l’anima artigianale del Mercato Centrale, la sua dimensione umana e italiana e la sua peculiarità. Tratti diversi, segni grafici, elementi pittorici, parole, scarabocchi, pennellate di colore, cancellature e carta incollata: un turbinio infinito che fa della stratificazione la regola del paesaggio urbano contemporaneo. L’idea nasce dall’immaginare i muri di ogni Mercato Centrale come pagine di un libro da sfogliare: un diario che ripercorre le memorie, i segni e i simboli che sono custoditi, e continueranno a essere custoditi, in ogni frammento di muratura. Una pittura murale che ricerca una relazione con lo spazio, l’architettura e il tempo, utilizzando tratti e segni come agenti di rivelazione, scoperta e manifestazione della memoria: una presenza forte che emerge dalla superficie e si deposita sulle pareti stesse.