Flavio Angiolillo, il gusto del viaggio racchiuso in un bicchiere
Nel percorso di Flavio Angiolillo ci sono moltissimi viaggi: ha fatto esperienze ai Caraibi e in città come Monte Carlo e Londra, collaborando anche con prestigiosi chef del calibro di Gordon Ramsay e Alain Ducasse. L’incontro con il mondo della mixology è avvenuto a Milano, dove ha aperto il Mag Cafè e lo speakeasy 1930 Cocktail Bar, che nel 2019 è stato inserito tra i 50 bar migliori al mondo. “Quando ho iniziato, c’era l’idea che gli chef fossero relegati alla cucina e il personale di sala altrettanto. Non era come oggi, che tutto, per fortuna, è più dinamico e divertente”. Nonostante il cambio di rotta, Flavio Angiolillo non tornerebbe in cucina: “Sto benissimo dietro il bancone” racconta, ed oggi la cucina per lui è sì una fonte di ispirazione, “soprattutto quando viaggi, mangi e scopri nuovi sapori” ma il suo percorso oggi è orientato verso il mondo dei distillati.
Flavio Angiolillo ha sempre nuovi progetti in mente, per cui la sua esperienza con i locali non si è fermata al 1930 Cocktail Bar, ma è proseguita con l’apertura del Backdoor 43, il cocktail bar più piccolo al mondo. Tutto racconta il suo grande amore per la mixology, che lo porta a sperimentare e a dare vita a tanti progetti diversi, inclusa una distilleria, dalla quale ha preso forma il marchio Farmily insieme ai fratelli Mattia e Luca Vita, che fanno parte di una nota famiglia di distillatori dell’hinterland milanese. Il motto del brand è lo stesso che ama utilizzare Flavio: “drink better, not more”, per sottolineare e ribadire l’importanza del buon bere, usando ingredienti di qualità per creare cocktail dal sapore bilanciato e che raccontino delle storie. Per trovare nuove idee, Flavio viaggia il più possibile: “Stiamo decidendo la prossima meta, non so ancora se sarà la Grecia o l’Islanda. Grazie al mio lavoro si viaggia tantissimo in generale, per cui sono contento di avere già diversi viaggi programmati in giro per l’Italia”. Uno dei viaggi che ricorda di più è quello in Scozia, “ma anche la Finlandia, Cuba… in ogni Paese che visito, trovo sempre il bicchiere mezzo pieno!”. Non c’è un posto in particolare che influenzi lo stile dei cocktail miscelati da Flavio, ma “ci sono quelli in cui amo andare di più perché so per certo di trovare l’ispirazione, però quelli non li dico, li tengo solo per me”.
Un giorno da ricordare? Il 2 settembre 2021, l’apertura del Mercato Centrale Milano. Una nuova avventura iniziata “perché mi piace essere su più fronti. Questo è un ambiente completamente diverso, siamo in una stazione: abbiamo un locale che parla di viaggi e qui è di questo che si parla. Non ci abbiamo pensato due volte, è stato tutto naturale”. E su chi passa dal cocktail bar del Mercato, Flavio dice: “mi piacerebbe che lo vivessero come farei io. Un cocktail di qua, un assaggio di là. Adoro il fatto di poter assaggiare più cose, non amo i locali settoriali, monotematici, mi piace proprio l’idea di poter sperimentare”. Il cocktail da non perdere assolutamente una volta arrivati qui? Il Negroni del marinaio, che è anche il preferito di Flavio e, insieme al Giappone, con il suo inconfondibile profumo di salvia, rappresenta perfettamente la sua idea di mixology.
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