Pesce d’aprile: alberi di spaghetti e hamburger per mancini
Tutta la storia del pesce d’aprile ha inizio intorno alla fine del 1500, con l’arrivo del calendario gregoriano, che fu introdotto nel 1582.
Prima di allora si usava festeggiare il capodanno durante l’equinozio di primavera, più o meno nei giorni tra il 25 marzo e l’1 aprile. Il calendario gregoriano non fu adottato immediatamente da tutti i paesi, i primi a farlo sono stati i francesi. Il cambiamento generò non poca confusione e in molti continuarono a portare avanti la tradizione dello scambio dei regali. Che fossero smemorati, sbadati o affezionati all’usanza, poco importa, perché questo fu motivo di sberleffo da parte di chi aveva abbandonato quell’abitudine. Iniziarono così ad arrivare regali vuoti e biglietti per prenderli in giro, da qui l’appellativo di “sciocchi d’aprile“, traduzione dell’anglosassone “april’s fool”, che in francese divenne “poisson d’avril” e italianizzato in seguito in “pesce d’aprile”. La tradizione di questi scherzi affonda le sue radici in un tempo lontano ma continua a funzionare tutt’oggi, molte aziende e brand si divertono a giocare su questo e tanti scherzi hanno il cibo come protagonista.
Il più clamoroso e anche il più celebre di tutti è quello della BBC, che nel 1957 mandò in onda un servizio che mostrava degli alberi di spaghetti. La pasta che cresce nel giardino di casa? Una vera e propria comodità. Le richieste per avere i semi e conoscere i metodi per coltivare questi alberi miracolosi arrivarono in abbondanza, ovviamente si trattava di una bufala. Erano i primi anni in cui la tv diventava un fenomeno di massa, quindi non c’era la consapevolezza che abbiamo oggi sulla finzione. C’è da dire, poi, che spesso anche oggi crediamo a notizie assurde, in base all’affidabilità che riponiamo nei nostri interlocutori. Soprattutto dopo l’avvento dei social molti scherzi d’aprile sono diventati virali e i più celebri ogni anno sono quelli di Google. Dal quartier generale di Mountain View si sono dati parecchio da fare, nel 2013 hanno ripreso un celebre scherzo della BBC del 1965. La trasmissione dell’epoca annunciava che finalmente era possibile sentire gli odori attraverso la tv, Google ha annunciato l’arrivo di un’app capace di fare la stessa cosa, Google Nose. Nella versione Beta c’era addirittura la possibilità di cercare gli odori, come succede normalmente con qualsiasi tipo d’informazione sul motore di ricerca. Immaginate di avere improvvisamente voglia di sentire l’odore della torta di mele, sarebbe comodo andare su Google a cercarlo! Nel 2005 il colosso aveva lanciato la bevanda Google Gulp per ottimizzare l’esperienza di navigazione sul motore di ricerca: una bevanda con basso apporto di carboidrati per soddisfare la “sete di conoscenza”. PornHub per il pesce d’aprile 2016 ha deciso di cambiare aspetto, trasformandosi in CornHub, l’interfaccia era stata invasa da pannocchie e mais; la Guinness, nello stesso anno, ha deciso di ribaltare letteralmente la propria birra, trasformandola in milk stout. Non più marrone con la schiuma chiara, ma chiara con la schiuma più scura.
Nel 2014, visto anche il periodo vicino alla Pasqua, il Mirror annunciò un miracolo di madre natura che avrebbe aiutato allevatori e macellai a incrementare le loro vendite riducendo i costi: agnelli a sei zampe. Inquietante, come la possibilità di perdere totalmente il contatto con il cibo e avere a disposizione un’app sullo smartphone che permetta di assaggiare qualsiasi pietanza attraverso lo schermo. Sempre nel 2014 era stata annunciata anche l’apertura di un ristorante stellato dedicato esclusivamente ai cani che, notoriamente, spesso e volentieri vengono viziati dai loro padroni. Immaginate quante polemiche suscitò la notizia! Anche la catena di fast food Burger King negli anni ha dato numerose soddisfazioni per quanto riguarda il pesce d’aprile: oltre ad aver annunciato il Whopper per mancini (lo aveva già fatto Mars per le barrette di cioccolato) senza che nessuno badasse troppo al fatto che l’hamburger è tondo, aveva proposto una singola patatina da consumare con il menu. Di solito chi mangia un intero hamburger chiede le patatine di contorno ma non riesce quasi mai a finirle e per evitare gli sprechi, allora, perché non mangiarne solamente una?
Foto di Federica Di Giovanni
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