Ricominciamo
Il mese prossimo avremo già alle spalle un mese di palestra immaginaria. Quelli che ci saranno andati davvero saranno solo leggende metropolitane, personaggi da televendita notturna, che nascondono i panettoni che hanno divorato dentro guaine magiche acquistate alla modica cifra dell’offertissima last minute a quarantanove euro e cinquantasette centesimi, inclusa la guaina di ricambio e un Hit Mania Dance 2 del ’94 per allenarsi. Poi dice che uno non si vuole allenare.
Ricominciamo a segnare date importanti e appuntamenti del nuovo anno, appena iniziato, finché lo spirito propositivo non ci abbandona. È facile tradirlo, quando il divano suadente richiama, il panettone è finito e anche la gara a chi ne ha mangiato di più. Quel momento in cui si parla di mangiare dopo aver mangiato, come se il cibo non bastasse mai. E, nonostante si ammetta di aver esagerato, di essere andati oltre ancora una volta, la competizione diventa una cosa seria, si aggiungono pietanze per battere l’avversario, per farlo capitolare sotto antipasti mai serviti, per darsi un tono e decorare un po’ quei sensi di colpa di cui parlavamo. Ve li ricordate? Sono ancora lì.
Febbraio arriva, pigro e freddo, breve ma intenso, come l’abbonamento in palestra e la dieta di quel lunedì che è sempre il lunedì sbagliato. Così si ricomincia, ripetendosi, crogiolandosi nelle vecchie certezze. Qualche cosa, sì, cambierà. Quest’anno ci ripromettiamo di assaggiare piatti nuovi senza trascurare la leggerezza, per arrivare alla fine del conto alla rovescia soddisfatti e affamati quanto basta. Gira, gira, gira la ruota: meno trecentosessantacinque, fuochi d’artificio, prosecco, champagne, buco della cintura in meno, ci pensiamo domani. Domani è già domani, è sempre domani. Rieccoci qua, stavolta ricominciamo meglio, eh. Passami il panettone avanzato, così lo farcisco.
Foto di Federica Di Giovanni
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