AI WEIWEI AL MERCATO CENTRALE
È un piacere e un onore per noi partecipare alla grande mostra di Ai Weiwei, che certamente è uno degli avvenimenti più importanti nella vita culturale e artistica di Firenze in questi anni.
La nostra collaborazione si colloca nel quadro di un progetto che caratterizza fin dall’inizio l’attività del Mercato Centrale e che ha già trovato importanti realizzazioni con l’intervento nei nostri spazi di due protagonisti dell’arte di oggi come Daniel Buren e Michelangelo Pistoletto.
Siamo partiti dall’idea, molto semplice, che i luoghi della vita e i luoghi dell’arte non devono più rimanere separati.
Nel nostro tempo, l’arte non è un’esperienza privilegiata, a cui si accede nei recinti protetti dei musei e delle gallerie, con l’illusione, quando non si sia “addetti ai lavori”, di trasformarsi di colpo da individui immersi nella vita quotidiana in liberi e colti fruitori di un messaggio di bellezza e di verità, o in testimoni intelligenti di una rivelazione “unica”, quella del mondo interiore dell’artista. L’arte oggi viene a cercarci, vuole raggiungerci nei luoghi sociali, ci chiede di essere pronti e “aperti” in ogni momento a un dialogo con le forme, le immagini, le situazioni che possono introdurre nella nostra vita di lavoro, di svago e di relazioni il fermento di un pensiero critico, lo stimolo di una percezione “diversa”, il fremito dell’incongruo, la domanda insistente sul senso di ciò che siamo e di ciò che facciamo qui e ora.
(D. Montano – direttore generale)
È PER QUESTO CHE, OGGI, APRIAMO A AI WEIWEI LO SPAZIO DEL MERCATO CENTRALE.
La serie fotografica che dominerà nei prossimi mesi, dall’alto delle nostre grandi vetrate ottocentesche, l’interno di uno dei luoghi pubblici più frequentati e affollati di Firenze, consiste in un’immagine che si ripete, variandosi: in campo lungo vediamo diversi edifici, monumenti o architetture note, ma il centro della prospettiva (Study of Perspective è il titolo della serie) è occupato ogni volta da un dito medio,
che si protende verso quegli sfondi nel gesto convenuto e volgare del disprezzo e della provocazione; il dito, il pugno, il braccio teso dell’artista formano l’asse prospettico che guida il nostro sguardo. E nel luogo “reale” in cui la serie di queste immagini si dispone, sulle nostre pareti da una parte e dall’altra, un’altra “fuga” prospettica attira la nostra attenzione verso un’altra immagine,
un altro “sfondo”, che stavolta è “solo” sguardo”: Ai Weiwei ci guarda, aprendosi con le dita le palpebre, puntando i suoi occhi che sembrano piccoli nel grande faccione da orco pigro e distratto. Forse qualcuno di loro leverà verso di lui il dito medio per sfuggire, compulsivamente, alla compulsione dello sguardo.
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LE OPERE DI AI WEIWEI SONO VISITABILI
A PALAZZO STROZZI, AGLI UFFIZI
E AL MERCATO CENTRALE FIRENZE.
ALL’INFOPOINT DEL MERCATO CENTRALE FIRENZE SONO DISPONIBILI GLI INGRESSI SCONTO PER VISITARE AI WEIWEI | LIBERO A PALAZZO STROZZI.
A PALAZZO STROZZI, AGLI UFFIZI
E AL MERCATO CENTRALE FIRENZE.
ALL’INFOPOINT DEL MERCATO CENTRALE FIRENZE SONO DISPONIBILI GLI INGRESSI SCONTO PER VISITARE AI WEIWEI | LIBERO A PALAZZO STROZZI.
di Arturo Golansino – direttore generale Palazzo Strozzi
“Nato a Pechino nel 1957, e famoso sia per il suo ruolo di attivista che per la sua arte, Ai Weiwei è stato definito l’artista più influente del nostro tempo. La sua fama come dissidente è andata di pari passo all’attività artistica e Ai Weiwei ha continuato a produrre opere che ne supportano le convinzioni politiche, dando voce, insieme, alla sua creatività e alle sue sperimentazioni.
Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 oltre cento opere dell’artista, tra installazioni, serie fotografiche e video, sono esposte a Palazzo Strozzi, usato per la prima volta in modo unitario dalla facciata al cortile, dal Piano Nobile alla Strozzina. Un’impresa così rivoluzionaria non si poteva limitare al nostro Palazzo. Per un luogo centrale nella vita contemporanea cittadina come il Mercato Centrale Firenze presentiamo un’ambientazione costituita da dieci gigantografie tratte da una delle più celebri serie fotografiche di Ai Weiwei: Study of Perspective (Studio prospettico). Le immagini costituiscono una sorta di ironico diario di viaggio in cui l’artista pone la sua macchina fotografica tra il viso e il dito medio indirizzato a un luogo sullo sfondo.
Attraverso questo gesto provocatorio l’artista attira la nostra attenzione su luoghi iconici della sua vita, ma anche su soggetti popolari come monumenti o musei, simboli globali del potere politico e culturale spesso usati come sfondo per fotografie ricordo di turisti. Le fotografie sono spesso fuori fuoco o non pienamente centrate, esaltando il carattere di istantanea dell’immagine e un approccio umoristico e antiretorico che esprime una forte avversione per l’egemonia culturale in ogni sua forma. Ai Weiwei non critica il potere in modo diretto, bensì i suoi simboli e il nostro modo di interfacciarsi ad esso.
L’installazione all’interno del Mercato Centrale Firenze è apparsa fin da subito una sfida tecnica e culturale, ma anche una scelta suggestiva e dal forte valore simbolico. Utilizzare il Mercato come contesto per un’azione artistica significa amplificare il suo impatto sociale, aprendosi al confronto con la vita, i gesti e le azioni della quotidianità di chi lavora o chi visita il mercato, come residente o come turista. L’arte di Ai Weiwei ci parla sempre di temi sociali, politici e culturali della contemporaneità in modo potente e diretto, utilizzando linguaggi artistici eterogenei e attingendo a diverse fonti culturali, spesso a cavallo tra Oriente e Occidente. Nel caso del Mercato Centrale, come ha fatto dall’artista in luoghi come i grandi magazzini Le Bon Marché a Parigi nel gennaio 2016, Ai Weiwei arriva a entrare con la sua arte nel fluire della vita stessa. Come scrive Karen Smith nel catalogo della mostra: “Per Ai Weiwei l’arte è una cornice all’interno della quale riflettere la realtà”. Nelle sue opere arte e vita si fondono. Non solo la sua biografia, ma la vita di tutti.”