È il pensiero che conta
Per altri è una situazione di stress, altri ancora anticipano il lavoro già a fine novembre, con il Black Friday. Si portano avanti con gli acquisti o comunque preferiscono evitare la calca nei negozi e scelgono l’e-commerce. Come ogni anno in tv è un boom di servizi nei TG che parlano di idee regalo e raccontano le preferenze degli italiani. I servizi sui regali e le statistiche natalizie al TG sono una garanzia tanto quanto la presenza di “Una poltrona per due” e “Fantaghirò” nel palinsesto che va più o meno dal 10 dicembre al 6 gennaio. Una certezza assoluta, tra le preferenze degli italiani in fatto di regali di Natale, è sicuramente il cibo, c’è sempre lui. Sfizio da concedersi per una soddisfazione immediata, un piacere a breve termine che soddisfa tutti i tipi di preferenze e perdura nel tempo, lasciando un gradevole ricordo. Come sono nati i regali di Natale lo abbiamo già raccontato, nei secoli è sopravvissuta – evolvendosi – l’usanza di regalare i famosi cesti natalizi. Che, inutile girarci intorno, spesso vengono riciclati e si trasformano in altri regali.
[Un minuto di silenzio per espellere i sensi di colpa di tutti coloro che, almeno una volta, hanno riciclato un regalo ricevuto].
Il panettone è la vittima principale di questa pratica, se ne ricevono così tanti che consumarli tutti diventa impossibile. Alcuni sopravvivono nascosti nel buio delle credenze, in angoli remoti della cucina, per fare capolino a Pasqua, se non oltre. Il cibo, quindi, è un regalo sempre gradito e può avere più significati in base a chi lo dona ma anche in base a chi lo riceve. Chi crede nelle superstizioni lo sfrutta a suo favore (o almeno ci prova) assecondando la tradizione. Per altri diventa simbolo di amicizia, amore e, perché no, erotismo. Si può essere creativi e regalare prodotti fatti in casa, mettendoci tutto l’impegno possibile, oppure si può essere più pragmatici. Il regalo non è sempre cibo in senso diretto ma qualcosa ad esso correlato, come un corso di cucina o un’esperienza eno-gastronomica. Tutto dipende sempre da chi si ha davanti ma è sempre meglio sfruttare l’effetto madeleines di Proust per aggiungere piacevoli sensazioni alla già lieta atmosfera natalizia e creare ricordi da custodire gelosamente.
Foto di Federica Di Giovanni
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